Sistemi di smaltimento delle acque reflue

Acque reflue

Le attività umane producono grandi quantità di acque reflue, a causa ad esempio delle normali attività domestiche, al metabolismo umano, alle attività industriali e agricole. La qualità di tali acque reflue è stata pregiudicata dall’azione antropica, per cui sono inidonee sia a un loro uso diretto, sia a una reimmissione nell’ambiente, in quanto contaminate da diverse tipologie di sostanze organiche e inorganiche inquinanti e pericolose per la salute.

Risulta quindi necessario sottoporre le acque reflue a idonei trattamenti di depurazione, che sono in genere svolti, in ambito urbano, in impianti centralizzati, in cui le acque degli scarichi domestici vengono convogliate tramite la rete fognaria, dopo essere state sottoposte a un trattamento “primario” a carico dell’utente, che consiste in pratica nella sedimentazione del materiale grossolano trasportato dallo scarico oppure nella separazione di materiale che tende ad affiorare: grasso, olio, sapone ecc. Praticamente il trattamento primario produce una “chiarificazione” del liquame, riducendone il carico inquinante. Vanno annoverati tra i trattamenti di tipo primario:

  • fosse settiche di tipo tradizionale a due o tre camere (fosse biologiche);
  • fosse settiche di tipo Imhoff;
  • pozzetti degrassatori.

Le fosse settiche (spesso chiamate fosse biologiche) sono manufatti a tenuta stagna da installare entro terra, a sezione rettangolare o circolare, solitamente in cemento armato o in vetroresina o materiali simili. Sono internamente costituite da più scompartimenti comunicanti, in cui essenzialmente avviene la sedimentazione delle sostanze pesanti non solubili, la fermentazione delle sostanze organiche solubili tramite l’azione di batteri anaerobi contenuti nei liquami e la decantazione del liquido già parzialmente chiarificato, che infine viene allontanato verso la fognatura. Le fosse “tradizionali” e quelle di tipo Imhoff hanno una struttura interna e un funzionamento leggermente diversi tra loro, con il tipo Imhoff che permette di ottenere un refluo finale caratterizzato da un basso valore settico, in genere facilmente trattabile anche per vie naturali quali la sub-irrigazione o la fitodepurazione. Le fosse sono dotate in corrispondenza della copertura dei fori d’ispezione di chiusura ermetica e di tubazione di ventilazione per l’eliminazione dei gas prodotti dalla fermentazione. Periodicamente si deve procedere mediante ditta specializzata all’espurgo, che consiste nell’aspirazione dei liquami o dei fanghi, nella rimozione delle incrostazioni e nel lavaggio con getto di acqua ad alta pressione.

I pozzetti degrassatori ricevono gli scarichi delle acque grigie, ovvero delle acque reflue provenienti dalle cucine, lavanderie, docce e servizi. Hanno la funzione di separare l’acqua dai grassi contenuti nei saponi e nei rifiuti alimentari, i quali creerebbero problemi di intasamento nelle fognature data la loro peculiare tendenza a indurirsi. Possono essere in cemento o in materiale plastico e devono essere sottoposti a una periodica manutenzione, consistente nella vuotatura e pulizia. Questa viene effettuata, come per le fosse biologiche, da ditte specializzate autorizzare al trasporto degli scarichi domestici ed al conferimento ad impianti di depurazione.

Nelle aree non servite dalla pubblica fognatura al trattamento “primario” va abbinato un trattamento “secondario” per costituire complessivamente un “trattamento appropriato” che, se condotto in modo corretto, garantisce l’immissione nell’ambiente (sottosuolo o acque superficiali nelle vicinanze) di uno scarico adeguatamente depurato. Tra i sistemi di trattamento secondario quelli in genere più utilizzati sono i seguenti:

  • pozzi perdenti;
  • sub-irrigazione;
  • fitodepurazione.

I pozzi perdenti attraversano lo strato di terreno impermeabile penetrando fino allo strato sottostante permeabile, consentendo la dispersione diretta del liquame. Non sono ammessi per i nuovi insediamenti.

I sistemi di sub-irrigazione, applicati in genere all’effluente di una fossa di tipo Imhoff, consentono sia lo smaltimento che una ulteriore depurazione, sfruttando le capacità depurative del terreno: meccaniche, chimiche, biologiche. In pratica sono costituiti da una serie di tubazioni interrate caratterizzate da fori e disposte in pianta in vari modi (rettilinee, ramificate, a serpentina, etc.), che disperdono per gravità l’effluente nel suolo senza determinare fenomeni di inquinamento o problemi di natura igienica (impaludamenti). Tali sistemi possono essere impiegati quando si ha un sufficiente spazio libero vicino all’edificio per la dispersione delle acque chiarificate nel sottosuolo. Tra i casi di terreno permeabile e impermeabile (cioè argilloso) si hanno due sistemi leggermente diversi.

La fitodepurazione è un sistema di depurazione naturale delle acque reflue, che riproduce il principio di autodepurazione tipico degli ambienti acquatici e delle zone umide. In pratica l’effluente in uscita da una fossa settica tradizionale o di tipo Imhoff viene fatto passare per gravità (orizzontalmente o verticalmente) attraverso uno strato di terreno con la presenza di apposite piante, con la ripresa a valle del liquido “depurato”.

La nostra azienda è in grado di eseguire ogni tipo di intervento di costruzione e manutenzione dei sistemi di evacuazione, accumulo e smaltimento delle acque reflue: montaggio di fosse settiche e pozzetti degrassatori, allacci alle reti fognarie, costruzione di sistemi di trattamento “secondario” come quelli che sfruttano la sub-irrigazione.

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